Paese che vai, usanza che trovi…anche e soprattutto a Natale.

Le tradizioni di Natale in Europa, infatti, sono decisamente variegate, e differiscono moltissimo da Stato a Stato.

Ma non dovremmo stupircene: pensa infatti già solo a come sono diversi i menù nel Nord Italia e nel Sud!

In questo nostro articolo vogliamo quindi farti fare un viaggio virtuale attraverso il folklore europeo…e chissà che non ti serva di spunto per integrare nuove tradizioni anche nella tua famiglia!

Europa del Nord

Svezia

Iniziamo dalla Svezia

Questo, come tutti i Paesi del Nord, è uno Stato che ama profondamente la luce, e celebra pertanto le festività natalizie a partire dal 13 dicembre, Santa Lucia.

Proprio la mattina del 13, secondo la tradizione, la più piccola della famiglia deve indossare tra i capelli una coroncina verde ornata da 7 candeline, e deve portare latte, caffè e biscotti ai famigliari che ancora riposano al calduccio sotto le coperte.

Bimba svedese a Natale
Una delle tradizioni natalizie svedesi.

La casa viene decorata con fiori colorati, soprattutto giacinti, e nel giardino viene posizionato del grano per gli uccellini.

Sotto l’albero di Natale invece, perfettamente decorato, trova posto un caprone di paglia simbolo di buona fortuna.

Più del giorno di Natale in sé qui è importante la Vigilia, e durante la cena si mangia per tradizione prosciutto arrosto.

Poi inizia la distribuzione dei regali, accompagnati da poesie che vengono lette davanti a tutti il giorno di Natale.

Norvegia

Anche in Norvegia è tradizione addobbare casa con fiori freschi e sistemare sotto l’albero di Natale in caprone benaugurante in paglia.

ghirlanda di Natale
In Norvegia la porta di casa viene decorata con una ghirlanda.

Inoltre viene appesa una corona all’uscio domestico, ed una stella luminosa adorna ogni finestra.

La sera della Vigilia viene festeggiata con danze tipiche e gioiose intorno all’albero addobbato, ma non solo.

Ci si reca infatti al cimitero, lasciando una candela accesa sulle tombe dei propri cari che sono venuti a mancare.

Danimarca

In occasione delle festività, in Danimarca vengono emessi francobolli speciali, e tutte le vie si illuminano di mille luci.

La cena tradizionale della Vigilia termina col del riso al latte, all’interno del quale è nascosta una mandorla: chi la trova riceverà un piccolo maialino portafortuna.

Decorazioni tipiche danesi
Decorazioni tipiche danesi.

Dopo la cena, il papà addobba ulteriormente l’albero di Natale con tante bandierine danesi, cuoricini bianchi e blu e candele, da accendere per poi chiamare attorno all’albero la famiglia al completo.

La sera del 24 dicembre è anche il momento in cui il Niesse, un folletto dispettoso, viene a visitare le case e combinare guai.

Per tenerlo tranquillo, è quindi tradizione lasciargli una tazza di porridge.

E, sempre per la Vigilia, si fanno sparire tutte le scope per evitare che altri folletti e streghette dispettose le rubino e volino via.

Finlandia

Questo è il Paese di Babbo Natale, che abita infatti in Lapponia in un piccolo paesino chiamato Korvatunturii.

Babbo Natale
La Finlandia è la “terra del Natale” per eccellenza.

Ed è proprio qui che arrivano le letterine indirizzate al simpatico omino vestito di rosso!

Come in Norvegia, anche in Finlandia è tradizione ricordare i cari estinti accendendo candele sulle loro tombe.

Islanda

Fin dai primi giorni del mese i bambini pongono una scarpetta al di fuori della finestra.

Se sono stati buoni, la ritroveranno poi colma di dolcetti, mentre se sono stati birichini vi troveranno all’interno una patata.

Europa Centrale

Spagna

In Spagna una delle tradizioni più bizzarre è sicuramente quella del Tió de Nadal, un ceppo di legno scavato e decorato con un volto disegnato e un bel cappello.

Tió de Nadal
Il Tió de Nadal.

Il Tió de Nadal viene portato in casa sin dall’8 dicembre, viene scaldato avvolgendolo in una coperta e viene “nutrito” con caramelle e cioccolatini.

Alla Vigilia, i bimbi cantano una canzone in onore del Tió e, se durante l’anno sono stati buoni, questo li ricompenserà rilasciando tutte le delizie di cui è ricolmo dalla sua parte posteriore.

In effetti, il Tió de Nadal è anche noto col nome di Caga Tío, ed è facile intuire il perché…

Anche nel Presepe, ricolmo di statuine di ogni tipo, ne troviamo una raffigurante un personaggio intento ad andare di corpo.

Il suo nome?

Caganer…

Portogallo

In Portogallo è il Presepe ad aver il maggior valore simbolico, più ancora dell’albero di Natale.

E, come già visto in alcuni Paesi del Nord Europa, anche qui è usanza commemorare i defunti.

Cepo de Natal
Ogni dicembre, in Portogallo arde il Cepo de Natal.

Lo si fa alla Vigilia con la festa della Consoada, durante la quale la tavola viene apparecchiata con dei posti in più riservati ai propri cari estinti, e a loro viene anche servito del cibo.

Intanto nel camino è tradizione ardere un tronco di quercia, il “cepo de Natal

Francia

In Francia, per legge, ogni letterina indirizzata a Babbo Natale deve tassativamente ricevere una risposta, e già questo è un fatto curioso.

foie gras
Un piatto tipicamente natalizio della Francia, il foie gras.

La cena di Natale, chiamata Réveillon, è un tripudio di cibo gourmet che spazia dal foie gras alle ostriche, e non possono mancare i papillotes, cioccolatini accompagnati da piccoli scherzi o frasi simpatiche.

Germania

In Germania per tradizione si è soliti nascondere un cetriolo (sì, hai letto bene!) all’interno dell’albero di Natale.

Il fortunato bambino che riuscirà a trovarlo, riceverà un regalo in più.

Mica male, vero?

Ecco perché non è insolito imbattersi in Germania anche in decorazioni per l’albero a forma di cetriolo.

cetriolo
In Germania il cetriolo è simbolo del Natale.

I festeggiamenti qui partono già dal 5 dicembre, vigilia di San Nicola, quando i bimbi lasciano ai piedi del letto le loro scarpette.

Il giorno dopo le ritroveranno pieni di dolciumi…ma solo se sono stati buoni!

Per la cena della Vigilia non possono mancare le salsicce tradizionali, servite con insalata di patate per celebrare la povertà in cui è nato il Bambin Gesù.

Tra l’altro, in Germania è proprio il Figlio di Dio a portare i regali, e non Babbo Natale!

Belgio

Come anche in Germania e in altri Paesi del Nord Europa, in Belgio si festeggia San Nicola.

calze colme di dolci
San Nicola riempie di dolci le scarpe e le calze dei bimbi buoni.

Il Santo passa per le case già il 4 dicembre, per controllare quali bimbi sono stati buoni, e la mattina del 6 i bambini diligenti e giudiziosi si ritroveranno le scarpe colme di dolci.

Dolce tradizionale della Vigilia, festività più sentita dello stesso giorno di Natale, è il Kerststronk, una sorta di tronchetto di cioccolato ripieno di crema e pan di spagna.

Paesi Bassi

Anche qui le scarpe dei bimbi buoni sono riempite di dolcetti in occasione di San Nicola, ma nei Paesi Bassi c’è in effetti un’altra tradizione di Natale un po’ diversa rispetto alle altre.

pacchi regalo
Nei Paesi Bassi è tradizione non far assolutamente indovinare il contenuto dei pacchi regalo.

Qui infatti anche i regali si scartano il 6 dicembre, ed è uso creare pacchetti dalle forme più disparate e stravaganti per far sì che nascondano ben bene il contenuto al loro interno.

Ed è così che inizia uno dei giochi più attesi delle festività: cercare di indovinare cosa contiene il proprio pacchetto.

Austria

Il 5 dicembre in Austria per le strade potrai incontrare il Krampus, mostro cornuto e peloso che, si dice, porti via con sé all’inferno i bambini cattivi.

Krampus
Il Krampus, castigatore dei bimbi cattivi.

I Krampus accompagnano San Nicola durante il suo giro, e non stupirti se li vedrai sferzare i passanti a colpi di frusta o distribuire carbone, perché anche questa è parte del gioco!

Irlanda

In Irlanda la tradizione natalizia è un po’ più poetica, e prevede che il membro più giovane della famiglia accenda una candelina davanti alla finestra di casa.

Questa dovrebbe rimanere accesa finché una persona di nome Maria non venga a spegnerla, e simboleggia il riparo che San Giuseppe e la Vergine avrebbero chiesto la notte di Natale.

Europa dell’Est

Polonia

La cena della Vigilia in Polonia inizia quando in cielo appare la prima stella della sera.

In quel momento tutta la famiglia si riunisce a tavola, e fra i commensali viene distribuita una fetta di pane azzimo decorata con immagini religiose, l’opplatek.

Ognuno ne mangia un pezzetto, anche gli animali domestici.

opplatek
L’opplatek polacco

La tavola viene riccamente apparecchiata, ma sotto la tovaglia viene posto uno strato di paglia per simboleggiare le umili origini di Cristo, e vengono lasciati due posti a sedere liberi.

Servono infatti a far accomodare Maria e Gesù se dovessero recarsi a visitare la casa.

Repubblica Ceca

La sera della Vigilia è importante per tutti qui, ma soprattutto per le donne non maritate.

Spalle alla porta, il 24 dicembre dovranno tirare una scarpa all’indietro: se questa atterrerà con la punta rivolta verso l’uscio, allora la ragazza troverà marito entro l’anno.

carpa
Mangiare una carpa a Natale garantisce un anno fortunato.

Obbligatorio poi mangiare una carpa durante la cena: pare porti bene, soprattutto se una squama verrà conservata sotto al piatto…

Serbia

Curiosamente in Serbia il Natale non si festeggia il 25 dicembre, ma bensì il 7 gennaio.

Alle prime luci dell’alba della Vigilia (quindi il 6 gennaio), gli uomini della famiglia sono soliti recarsi nei boschi portando con sé del grano per andare in cerca di un bel ramo di quercia.

Quando lo avranno trovato, lo cospargeranno col grano prima di tagliarlo e portarlo a casa.

badnjak
Il badnjak serbo.

Il ramo, detto “badnjak”, verrà adagiato su della paglia e resterà lì fino a sera.

Quando la a cena sarà pronta, la paglia sarà spostata sotto la tavola per simboleggiare la nascita di Cristo, mentre il ramo di quercia verrà cosparso con del miele per poi essere gettato nel camino, a simboleggiare il fuoco acceso dai pastori presso la grotta di Betlemme.

Tra le portate della cena una torta decorata con motivi religiosi, la česnica, al cui interno viene nascosta una moneta.

Chi la troverà godrà di un anno di gioia e prosperità.

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